Registrato in presa diretta con orchestra, “LIRICA” è il nuovo progetto di Federico Paciotti: un album ambizioso, frutto di tre anni di lavoro tra partiture, prove e organizzazione, inciso “al primo respiro”, come in concerto.
«Con uno studio grande e un’intera orchestra anche due ore di ritardo sono un dramma: tutto andava previsto al millimetro», racconta il tenore e chitarrista, che ha curato ogni dettaglio per restituire autenticità e intensità.
La genesi: il dolore che diventa musica
Il disco nasce in un periodo personale complesso, segnato dalla perdita dei genitori. Paciotti ha scelto di trasformare il dolore in forza creativa, continuando a suonare e a lavorare. «Fermarmi mi avrebbe travolto – spiega – la musica ti abbraccia, crea famiglia. Con direttore e musicisti ho trovato un sostegno reale. Questo progetto mi ha salvato: il problema è quando la testa resta vuota e comincia a rimuginare».
Un’orchestra giovane e la magia della presa diretta
Il lavoro con l’orchestra è stato costruito dal vivo, prima nei concerti e poi in studio, con una squadra composta da musicisti giovanissimi, tutti under 30. «Quando abbiamo iniziato le registrazioni, a 35 anni ero il più “anziano”», scherza Paciotti. L’obiettivo era catturare l’energia dell’esecuzione reale, riducendo al minimo gli artifici di post-produzione.
Musica e successo: due concetti diversi
Per Paciotti, essere musicista non significa inseguire la fama, ma costruire un mestiere: studiare, fare sacrifici, affrontare il palco anche nei momenti più difficili. «Oggi molti confondono il successo con la musica. Vivere di questo lavoro richiede disciplina, tecnica e rispetto per il pubblico».
La forza della gavetta
Cresciuto tra il rock anni ’70 e la lirica, Paciotti ha conosciuto presto le luci del palco, alternando esperienze televisive, concerti e tournée. L’adolescenza passata tra band e grandi collaborazioni lo ha formato sia artisticamente che umanamente. «L’esperienza ti dà sicurezza. Quando ho cantato Nessun dorma all’Arena di Verona ero sereno: la preparazione accademica e la pratica di palco fanno la differenza».
L’anima di “LIRICA”: l’italianità come filo conduttore
“LIRICA” è un progetto che vuole portare nel mondo l’eccellenza del bel canto e del made in Italy.
«Siamo un Paese piccolo, ma leader in tanti ambiti. Ho cercato di far emergere la nostra cultura nel canto, nella musica e nel modo di dare importanza al testo. Portare la bellezza italiana fuori dai confini è un atto d’amore e di orgoglio».
Desideri e musiche del cuore
Tra i sogni di Paciotti c’è quello di esibirsi un giorno al Madison Square Garden di New York. Nel cuore porta le melodie di Morricone, le arie di Puccini e l’energia pura degli AC/DC. Un mix che racconta la sua doppia anima: elettrica e lirica, passionale e disciplinata.
Il futuro di “LIRICA”
Il progetto è pronto a vivere la sua seconda vita dal vivo, con presentazioni e concerti in Italia e all’estero. “LIRICA” unisce brani originali e capolavori del repertorio operistico in un percorso che attraversa le emozioni più profonde della tradizione italiana.
Ritratto finale
Federico Paciotti è un artista che unisce rigore e istinto, tecnica e sensibilità. “LIRICA” rappresenta la sua maturità artistica: un disco che celebra la musica come linguaggio universale e la trasformazione del dolore in bellezza. Un lavoro che conferma il suo talento nel portare la tradizione italiana verso orizzonti nuovi, contemporanei e internazionali.

