“Haram” è il nuovo singolo di Neidia: un brano che intreccia sonorità pop e trap con sfumature medio-orientali per raccontare il peso delle imposizioni sociali e la conquista faticosa della libertà personale. Il titolo richiama il termine arabo che indica ciò che è “proibito”: qui diventa metafora di tutte quelle regole non scritte che, spacciate per tradizione o religione, finiscono per limitare l’espressione di sé.
Dal “divieto” alla presa di parola
“Haram” è un atto di dissenso consapevole. Non è la provocazione fine a se stessa, ma il bisogno di rimettere al centro autenticità e complessità contro gli stereotipi. Neidia usa il linguaggio del pop urbano per smontare i tabù e restituire dignità all’esperienza individuale, senza moralismi.
Un suono ibrido e istintivo
La produzione mescola bassi trap, linee melodiche cantate e piccoli richiami strumentali d’ispirazione mediorientale. L’ibrido non è un esercizio di stile: rispecchia la natura dell’artista, che scrive in modo diretto, viscerale, senza calcoli. Ne viene fuori un brano immediato, con ritornello forte e un tappeto ritmico che spinge il messaggio in primo piano.
Libertà: il prezzo e la responsabilità
Tema cardine del pezzo è la libertà: non uno slogan, ma un percorso reale, a volte costoso. Neidia rivendica la scelta di emanciparsi da condizionamenti familiari, sociali o affettivi, anche quando comporta rinunce dolorose. La canzone fotografa quel momento in cui capisci che la tua voce vale più dell’approvazione altrui.
Il progetto che verrà
“Haram” apre la strada a un capitolo in cui la componente trap sarà ancora più marcata, pur restando fedele a una scrittura cantata e narrativa. L’identità artistica è chiara: contaminazione, ritmiche moderne, attenzione maniacale al testo.
Il messaggio agli ascoltatori
Il cuore del brano è un invito netto: non farti manipolare. Che la pressione arrivi dalla famiglia, dal partner, dal gruppo di amici o dalla società, la manipolazione è una gabbia. Trasformare il “proibito” in presa di coscienza è il primo passo per riprendersi la vita.

