ZIOPOL: dalle canzoni della Melevisione a tre album fino al 2027

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ZIOPOL

Creatività, educazione e gioco: la musica per l’infanzia vista da chi l’ha scritta e suonata dietro le quinte.

Nel suo passaggio a Unplugged Playlist, ZIOPOL – musicista, autore e produttore delle canzoni de La Melevisione – racconta genesi, metodo e futuro di un repertorio nato in TV e oggi pronto a vivere una nuova stagione discografica. Un lavoro che unisce artigianato sonoro, ricerca timbrica e un’idea limpida: i bambini capiscono (e amano) molto più di quanto spesso gli adulti immaginano.

Dallo Studio 2 Rai allo streaming

L’avventura in Rai comincia nel 2005, dentro il set vivissimo della Melevisione: scenografie “vere”, attori, autori e musicisti che costruiscono, puntata dopo puntata, piccole storie in musica. In quegli anni ZIOPOL compone decine di brani; oggi, complice lo streaming, quelle canzoni trovano una nuova pubblicazione.

Testi “pensati” e musica senza sconti

La trasmissione aveva un chiaro intento educativo: sogni, paure, crescita, raccontati con filastrocche e personaggi, ma con messaggi espliciti. I testi nascevano in squadra; le musiche venivano cucite “a misura di puntata” e di voce dei personaggi. La cifra sonora è eclettica: calypso, rock’n’roll, ska, ballad… perché i bambini accolgono la complessità se serve al senso della storia.

“Le mani han cinque dita”: suonare con il corpo

Il singolo che apre il nuovo corso nasce da un’idea semplice e geniale: far “suonare” le mani e altri suoni corporei (sospiri, soffi, persino qualche pernacchia controllata). Gioco e serietà si incontrano: ritmo, testo e gesto diventano un unico linguaggio che parla alla parte più autentica di tutti.

Un album con una sola voce (anche in falsetto)

In TV ogni personaggio cantava le proprie parti. Per ragioni pratiche, il nuovo album è cantato interamente da ZIOPOL: anche le voci femminili sono rese con il suo falsetto. Una scelta che rende il lavoro ancora più personale.

14 brani dal 2005 al 2012 e una rotta fino al 2027

Il disco raccoglie 14 canzoni composte tra 2005 e 2012, scelte per stare in piedi anche fuori dal contesto televisivo. Non è solo nostalgia: è l’inizio di una trilogia prevista fino al 2027.

L’altra faccia: l’educatore

ZIOPOL insegna musica a bambini, ragazzi e adulti con un metodo basato su coinvolgimento attivo, gioco ed esplorazione sonora. Combatte l’idea del “dono” come requisito: con metodo giusto e curiosità, tutti possono raggiungere un livello gratificante. E mette in guardia dalle “etichette” che gli adulti appiccicano ai piccoli: paura di sbagliare, pudore, vergogna. La musica diventa spazio per libertà espressiva.

Tre consigli pratici per chi educa con la musica

  1. Accogli l’errore: trasformalo in materiale creativo.
  2. Adatta il metodo alla persona/classe: non esistono gruppi identici.
  3. Gioca, sempre: divertimento e curiosità sono il vero motore dell’apprendimento.

Perché questa musica parla anche agli adulti

Se togli la voce e lasci gli arrangiamenti, nessuno direbbe “disco per bambini”. La differenza la fa lo sguardo: le parole che aiutano i piccoli a nominare paura o sogno, aiutano gli adulti a ricordare come ci si sente. È lì che il nuovo album – e quelli che verranno – trovano la loro attualità.

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