Monterosso tornano con “Praga”: diario di viaggio, fiducia e vibrazioni anni ’90

0
51

“Praga” è il quinto estratto di Casa, il progetto con cui Monterosso trasformano appunti di vita in canzoni-ritratto. Nasce da un viaggio reale, diventa pagina di diario e lascia addosso quella leggerezza serena che arriva quando una giornata intensa si chiude bene.

Un viaggio che diventa canzone

La città è il pretesto, il sentimento è il centro. In “Praga” parlano meno i monumenti e più le memorie che riaffiorano, come fotografie ritrovate in fondo a un cassetto: piccoli flash che rimettono ordine alle emozioni.

Suono essenziale, sorriso finale

Dal vivo il brano scorre spesso in chiave acustica: pochi accordi, struttura minimale, niente effetti speciali. Proprio per questo funziona: non forza, accarezza. È quel mezzo tono emotivo che distende le spalle senza scivolare nel malinconico.

L’estetica: VHS, acqua, estate

Il video abbraccia una nitida estetica anni ’90—grana, colori caldi, imperfezioni volute. L’acqua girata in piscina richiama il mare e l’estate: un ponte visivo verso l’idea di felicità semplice e tempo sospeso.

Il tema nascosto: fidarsi (ancora) è un atto radicale

Tra le righe spunta l’oggi: ci si fida meno. La metafora delle “sabbie mobili” dice che più ti agiti, più affondi; ma se accanto hai la persona giusta, l’andare a fondo diventa un’immersione condivisa. La fiducia non cancella il rischio: lo trasforma.

Verso il finale di Casa

“Praga” prepara la strada al capitolo conclusivo di Casa, che mette a fuoco il nostro tempo e le sue fratture, senza rinunciare alla carezza melodica tipica del duo.

Perché “Praga” funziona

  • Autenticità: non è cartolina, è memoria viva.
  • Scrittura di diario: vicina, confidenziale, senza sovrastrutture.
  • Coerenza estetica: suono minimale, video VHS, simboli chiari (acqua, estate).
  • Una metafora forte: le “sabbie mobili” come grammatica della fiducia.

Dove ascoltarla: su tutte le principali piattaforme digitali e sui canali ufficiali di Monterosso. Primo ascolto col video, poi in cuffia: la semplicità rivela dettagli che al primo giro sembra di non vedere.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here