IL MOHICANO: Frédéric Farrucci racconta la resistenza di un uomo e la trasformazione della Corsica

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Il Mohicano

Il regista francese Frédéric Farrucci presenta il suo nuovo film IL MOHICANO, un intenso ritratto della Corsica contemporanea e della lotta silenziosa di un uomo contro la distruzione del territorio. Presentato nella sezione Orizzonti Extra della Mostra del Cinema di Venezia e ai Rendez-vous du Cinéma Français a Roma, IL MOHICANO è un’opera che unisce realismo, impegno politico e profondità umana.

L’origine del film: l’incontro con “l’ultimo dei Moicani”

Farrucci si ispira a Joseph Terrasone, un vero pastore del sud della Corsica conosciuto durante le riprese di un documentario nel 2017. “Joseph si definiva l’ultimo dei Moicani,” racconta il regista, “un’anomalia in un paesaggio ormai invaso da ville e infrastrutture turistiche. Mi ha spinto a raccontare in chiave fiction la fine di un mondo, ma anche la sua resistenza.”

La Corsica come personaggio

Il paesaggio della Corsica gioca un ruolo centrale nel film. Farrucci mette in scena una natura millenaria che viene trasformata dal turismo di massa e da logiche speculative. “Volevo raccontare questa trasformazione, ma anche ancorare il mio personaggio – un uomo semplice – al suo territorio, di cui è parte integrante. La sua lotta è anche una fuga verso l’interno, un gesto di resistenza.”

Un protagonista silenzioso ma potente

Il personaggio principale, interpretato da Alexis Manenti, è un pastore silenzioso, quasi mitico. L’attore ha trascorso del tempo con il vero Joseph per imparare i gesti del mestiere. “Abbiamo lavorato molto sulla fisicità e sulla lentezza del personaggio,” spiega Farrucci. “Volevo filmare il corpo nel lavoro, nella fuga, nell’esaurimento. È un uomo che reagisce con gli strumenti che ha, ed è proprio questa fragilità che lo rende un eroe quotidiano.”

Mafia e banalità del male

Nel film, la mafia è presente ma mai romanzata. “Era fondamentale per me evitare ogni forma di glorificazione o fascino. Volevo raccontare la banalità del male, la sua presenza subdola nel tessuto sociale corso.” L’attore Xavier Pietre, che interpreta l’antagonista, ha accettato il ruolo proprio perché il film non permette identificazione con i mafiosi.

Una resistenza che si tramanda

Le Moïcano è anche una riflessione sulla trasmissione intergenerazionale. Oltre al pastore, il film racconta il ruolo della nipote, una giovane donna che trasforma la resistenza del nonno in un impegno politico moderno. “Lei reagisce in modo riflessivo, con strumenti diversi, più contemporanei, più femminili. Volevo mostrare due modi complementari di resistere.”

Un film politico, ma non didascalico

“Non faccio film per lanciare messaggi,” conclude Farrucci. “Li faccio perché ci sono realtà che mi feriscono, che mi tolgono il sonno. Le Moïcano nasce da un’urgenza personale e vuole condividere un interrogativo, non una risposta.”

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