“Fratelli”: il cortometraggio nato a scuola che arriva a Visioni Sarde. Intervista al regista Matteo Manunta

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Si intitola “Fratelli” il cortometraggio diretto da Matteo Manunta, in selezione ufficiale a Visioni Sarde 2025, rassegna dedicata al cinema sardo contemporaneo. Il film, che affronta i temi della famiglia, del rapporto tra fratelli e del contrasto tra città e campagna, è nato in un contesto inusuale: un laboratorio scolastico condotto al Liceo Azuni di Sassari nell’ambito di un progetto di educazione all’immagine e al linguaggio cinematografico.

«“Fratelli” non è un film autobiografico, ma ha sicuramente un legame con la mia esperienza personale – racconta Manunta – ed è soprattutto il frutto di un percorso collettivo, fatto con e per gli studenti». Il cortometraggio è infatti il risultato di un laboratorio didattico realizzato insieme a due docenti, Anna Endu e Venina Grisoni, che hanno seguito gli studenti lungo tutto il processo creativo, dalla scrittura alla post-produzione.

Una storia antica, attualizzata dai ragazzi

Il titolo prende spunto da una commedia latina di Terenzio, Adelphoe (I fratelli), da cui è stato tratto il soggetto iniziale, poi adattato ai giorni nostri dagli studenti. Il progetto è stato successivamente riscritto da Sergio Scavio, anche produttore esecutivo, e infine diretto da Manunta. La trama ruota intorno a due fratelli: il maggiore si trasferisce in città con la madre, mentre il minore resta in campagna con il padre autoritario, contadino legato a una visione tradizionale della famiglia.

«È una storia che si presta perfettamente all’immaginario agro-pastorale della Sardegna – spiega il regista – e che ha offerto agli studenti lo spunto per riflettere sui loro stessi sogni e bisogni». Il film, ambientato tra Sassari e l’entroterra, alterna atmosfere rurali a scorci urbani, portando in scena un conflitto generazionale universale ma radicato nel territorio.

Cinema come esperienza formativa

Uno degli aspetti più innovativi di “Fratelli” è il coinvolgimento attivo degli studenti in tutte le fasi del processo creativo: casting, location scouting, riprese, montaggio e promozione. «È stato un percorso vero di formazione e produzione – sottolinea Manunta – e molti dei ragazzi hanno deciso di proseguire su questa strada. I due attori protagonisti, ad esempio, stanno già lavorando ad altri cortometraggi».

Dopo una prima nazionale a Roma, il film è ora in tour con Visioni Sarde, circuitando in Italia e all’estero. «Essere selezionati in rassegne come questa è fondamentale – conclude Manunta – perché offre la possibilità di far vedere il proprio lavoro a un pubblico reale. Nei cortometraggi, spesso il passaggio dai festival alla visibilità concreta è difficile, e invece qui il film vive, viene visto, viaggia. Ed è quello che conta davvero».

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