Gregor Božič e Storie dei boschi di castagne: un racconto visivo tra fiaba, memoria e confini

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Gregor Božič e Storie dei boschi di castagne

In questa puntata, Sofìa Riccaboni dialoga con Gregor Božič, regista del film pluripremiato Storie dei boschi di castagne. Un’opera poetica e fiabesca che trasforma il confine tra Slovenia e Italia – le suggestive Valli del Natisone – in un personaggio vivo, immerso in leggende, tradizioni popolari e memorie collettive.

Un film tra realtà storica e immaginario visivo

Ambientato nel dopoguerra, il film affronta il tema dell’emigrazione e della perdita di radici. Božič costruisce un linguaggio cinematografico visivo e pittorico, ispirato dai paesaggi naturali e dagli elementi della cultura naïf locale. Tutto contribuisce a creare un mondo sospeso tra sogno e memoria.

La retrospettiva Oriente Zod / Occidente Zahod

Storie dei boschi di castagne è stato incluso nella retrospettiva internazionale legata a Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, che celebra i film che hanno affrontato, in modo originale, il tema del confine. Božič sottolinea l’importanza della rassegna nel valorizzare opere che raccontano lo stesso luogo da prospettive diverse.

L’importanza del castagno tra simbolismo e radici

L’albero del castagno è al centro del film, simbolo di stabilità, tradizione e connessione con il territorio. Un tempo elemento economico vitale per le popolazioni locali, diventa metafora della perdita e dello sradicamento collettivo. Come dice il regista, “il castagno diventa memoria viva in un paesaggio che oggi è in rovina”.

Un’estetica curata e collettiva

Il film si distingue per una fotografia fortemente estetica, frutto di una stretta collaborazione tra regista, scenografi, costumisti e direttori della fotografia. Nonostante le riprese siano avvenute in luoghi reali, il risultato finale restituisce la sensazione di un’opera da palcoscenico, in cui ogni dettaglio contribuisce all’incanto visivo.

Lingua, dialetto e attori non professionisti

Božič ha voluto dare voce anche al dialetto sloveno delle Valli del Natisone, oggi a rischio estinzione. Scelta coerente con l’uso di attori non professionisti locali, che arricchiscono il film con autenticità e intensità emotiva. Il risultato è una narrazione genuina, radicata nel territorio.

Un cinema che ispira, più che spiegare

Per Božič, il cinema non deve semplicemente veicolare messaggi, ma offrire esperienze sensoriali e atmosferiche. Non a caso, il film ha ottenuto ampio riconoscimento internazionale, in particolare in Giappone, dove il pubblico ha colto la sua forza evocativa e la poeticità visiva, lontano dai canoni narrativi convenzionali.

Il cinema come ponte tra passato e immaginazione

Con Storie dei boschi di castagne, Gregor Božič dimostra come il cinema possa custodire la memoria senza rinunciare alla fantasia. Un’opera d’arte universale che parla di identità, natura e migrazioni, intrecciando linguaggio visivo, tradizione orale e sperimentazione narrativa.

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