Il duo Zerofolk, composto da Luigi e Manuel (detto Manzu), è una delle realtà emergenti più interessanti nel panorama della musica folk contaminata. Nati tra Chieti e Pescara e oggi di base a Bruxelles, i due artisti si sono fatti notare per uno stile che unisce tradizione abruzzese, influenze celtiche e world music. Un mix che li ha portati a essere selezionati per il Premio CESA, concorso dedicato a nuovi talenti della musica d’autore.
L’inizio di un’avventura tra folk e sperimentazione
L’avventura di Zerofolk nasce quasi per caso: “Un giorno ho visto la pubblicità del Premio CESA su Instagram e l’ho mandata a Luigi. Poco dopo mi ha detto che aveva già iscritto il progetto”, racconta Manzu. Una decisione istintiva che ha aperto le porte a un percorso musicale fatto di contaminazioni culturali, strumenti tradizionali e ricerca sonora.
Un sound che fa ballare e riflettere
Il loro stile parte da un’anima folk, con riferimenti alla musica celtica e al repertorio popolare italiano, ma si evolve in un linguaggio contemporaneo e coinvolgente. “La cosa più bella è che ogni brano che componiamo, prima di tutto, fa ballare e commuove noi stessi”, spiegano.
Il legame con il territorio e l’incontro con il friulano
Nonostante la dimensione internazionale, il legame con le proprie radici resta forte. Anche quando si confrontano con sfide linguistiche, come quella di reinterpretare una poesia in dialetto friulano per il Premio CESA. “All’inizio è stato difficile, ma poi abbiamo scelto una poesia di Andrea Nuta e ci siamo lasciati ispirare. È stato un momento magico: abbiamo cominciato a cantarla all’improvviso, senza pensarci troppo.”
Progetti futuri e secondo album in arrivo
Dopo il primo disco, realizzato in soli quattro mesi, Zerofolk è già al lavoro sul secondo album, che promette una maggiore ricerca tecnica e nuove sonorità. “Abbiamo approfondito lo studio degli strumenti, io ho imparato il bouzouki irlandese, mentre Manzu ha lavorato molto sulla chitarra.”
Collaborazioni e sogni nel cassetto
Tra i desideri del duo ci sono collaborazioni con grandi nomi della musica folk italiana, come Riccardo Tesi o Daniele Sepe. “Sono artisti che ammiriamo da sempre e con cui sarebbe un sogno poter lavorare.”
