Parliamo d’Opera: Pierfrancesco Pacoda racconta il progetto del Teatro Comunale di Bologna per avvicinare i giovani all’opera lirica

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Pierfrancesco Pacoda

Il Teatro Comunale di Bologna punta sui giovani e sulla contaminazione dei linguaggi per riscoprire la potenza narrativa dell’opera lirica. Lo fa con la rassegna Parliamo d’Opera, un ciclo di incontri ideato per raccontare i grandi classici dell’opera attraverso lo sguardo contemporaneo di artisti provenienti dal mondo della musica pop ed elettronica. Il progetto, giunto alla sua terza edizione, è stato fortemente voluto dal Sovrintendente Fulvio Macciardi e dal responsabile marketing Maurizio Tarantino, con l’obiettivo di avvicinare nuove generazioni e pubblici trasversali al linguaggio lirico.

Curata dal giornalista musicale Pierfrancesco Pacoda insieme al critico Luca Baccolini, la rassegna ha ottenuto grande successo grazie a una formula semplice ma rivoluzionaria: parlare d’opera con chi l’opera non la fa di mestiere, ma la ama, la osserva, la ascolta e la interpreta con occhi diversi. “Non vogliamo solo spiegare l’opera, vogliamo renderla viva e attuale – racconta Pacoda –. Invitiamo artisti pop, cantautori, DJ e performer a confrontarsi con i temi universali del melodramma: amore, tradimento, potere, destino. Ne nasce un dialogo tra mondi musicali che fino a ieri sembravano distanti”.

Un progetto di divulgazione culturale accessibile, gratuito e partecipato, che trova casa nell’Auditorium Biagi della Biblioteca Salaborsa e che registra regolarmente il tutto esaurito. Un’iniziativa sostenuta anche dal Comune di Bologna all’interno del programma Bologna Città Creativa della Musica UNESCO, e che si inserisce nel solco delle attività di welfare culturale promosse dal Teatro Comunale.

Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 26 giugno con Boosta dei Subsonica, ospite speciale per un incontro dedicato a Candide di Leonard Bernstein. Un evento che unisce musica, riflessione e performance live, grazie anche alla partecipazione del soprano Gaia Cerri e del pianista Giorgio D’Alonzo.

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