Un omaggio sincero e coinvolgente a uno dei dischi più amati della musica italiana. Il 9 luglio 2025, al centro della scena c’è “Per cento e mille strade”, lo spettacolo ideato da Francesco Ruoppolo, cantautore e musicista napoletano, per celebrare i 40 anni dell’uscita di “La vita è adesso”, album iconico di Claudio Baglioni, che ha venduto oltre 5 milioni di copie.
Lo spettacolo, nato inizialmente come intervento musicale per la presentazione di un libro, si è trasformato in un vero e proprio progetto teatrale, grazie anche alla collaborazione con il pianista Ivan Finile. In scena, non solo musica ma anche monologhi, racconti e aneddoti che restituiscono al pubblico la grandezza dell’opera di Baglioni.
Un disco che ha fatto la storia
“È un album senza ritornelli, pieno di parole, che Claudio stesso temeva potesse non funzionare. E invece ha segnato la storia della musica italiana”, racconta Francesco. Il progetto “Per cento e mille strade” prende il nome da uno dei versi del disco, trasformandosi in un viaggio collettivo tra ricordi, emozioni e parole che ancora oggi risuonano attuali e potenti.
Un finale da cantare insieme
Durante lo spettacolo, il pubblico è invitato a partecipare attivamente, specialmente nel finale, dove è previsto un momento corale: “Mi auguro che si canti anche prima, ma alla fine ci sarà sicuramente un momento in cui canteremo tutti insieme. È giusto così”.
Da Baglioni all’educazione musicale: la musica come strumento sociale
Cantautore con tre album all’attivo, Ruoppolo è anche un educatore che lavora in contesti fragili. Per lui, la musica ha una funzione educativa imprescindibile: “Suonare insieme insegna il rispetto dei tempi e dei ruoli. È un’educazione alla convivenza, alla sensibilità, all’ascolto”. Non a caso, Francesco lavora quotidianamente con i bambini per sviluppare non solo competenze musicali, ma anche empatia e relazione.
Flauto o chitarra? La musica deve essere accessibile
In merito alla recente proposta di Mogol di eliminare il flauto dalle scuole in favore della chitarra, Ruoppolo risponde: “Il flauto è uno strumento accessibile e utile. Insegna il controllo del respiro, è economico, e alla portata di tutti. La chitarra è bellissima, ma molto più complessa per i bambini più piccoli. L’importante è che si faccia musica, insieme, con gioia”.
Lezione da Baglioni? Curiosità e riscrittura continua
“Da Baglioni ho imparato la continua autocritica. Rivedere, riscrivere, non accontentarsi mai. Lui stesso dice di non finire mai davvero una canzone, ma di ‘arrendersi’ a un certo punto. Questo è un grande insegnamento”, afferma Ruoppolo, che ha anche studiato con Mogol e Giulio Rapetti.
Un tributo autentico per riscoprire un capolavoro
Con emozione e passione, Francesco Ruoppolo ci regala uno spettacolo che non è solo un concerto, ma una vera e propria narrazione teatrale. “Spero che il pubblico porti a casa la consapevolezza della grandezza di questo disco e dell’opera di Baglioni, che per me, come artista e persona, ha significato tantissimo”.