Davide Salvi, uno dei più apprezzati fisarmonicisti italiani, è stato ospite del podcast La Balera, il format di Periodico Daily dedicato alla musica da ballo, al folklore e al mondo delle orchestre italiane.
Vincitore del Festival di San Liscio 2025 nella categoria strumentisti, e premiato dalla critica per il brano Il Principe d’Argento, Salvi ha raccontato ai microfoni di Donatella Palazzo e Sofia Riccaboni il suo percorso musicale, dagli inizi con una fisarmonica giocattolo fino al successo internazionale.
Una vita dedicata alla fisarmonica
Davide Salvi ha iniziato a suonare a soli otto anni e oggi guida una delle orchestre più attive in Italia. La sua passione per la fisarmonica – strumento versatile e protagonista della musica popolare italiana – lo ha portato a esibirsi in tutta Europa e a sperimentare contaminazioni con jazz, rock e musica classica.
«La fisarmonica è gioia pura», ha raccontato Salvi, «e ha bisogno oggi di nuova linfa per conquistare anche i più giovani».
Il futuro del liscio? Tra ricerca e nuove sonorità
Nel corso dell’intervista, Davide ha parlato del progetto di rinnovamento che lo vede impegnato nella creazione di un nuovo disco dedicato al folklore italiano, con arrangiamenti moderni e sonorità più in linea con le tendenze musicali attuali.
«Il liscio non è musica da vecchi, ma un patrimonio che va reso di nuovo contemporaneo», spiega Salvi. Con il suo team sta infatti lavorando per riportare il folklore nelle piazze italiane, intercettando l’interesse di istituzioni come il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, impegnate nella valorizzazione del ballo popolare.
L’estate del liscio e il ruolo delle istituzioni
Nonostante una lieve flessione dovuta a normative e burocrazia che rendono più difficili le organizzazioni di feste e sagre, Salvi resta ottimista: «C’è ancora grande passione per il liscio. Serve tempo, lavoro e dedizione per farlo rinascere e renderlo ancora competitivo».
Con La Balera, Davide Salvi ha ribadito la sua missione: rendere il folklore vivo, moderno e accessibile, senza rinunciare alla sua identità. Una puntata che celebra non solo la sua carriera, ma il valore profondo della musica popolare italiana.
