Gian Maria Cervo porta Vlad Dracula a Napoli: teatro, storia e coincidenze che sanno di leggenda

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Teatro, mistero e sorprendenti coincidenze storiche si intrecciano nel ritorno in scena di Vlad, il testo di Gian Maria Cervo dedicato alla controversa figura storica di Vlad Tsepesh Drăculea, il personaggio che ha ispirato il mito di Dracula. Scritto nei primi anni 2000 e debuttato al Piccolo Teatro di Milano, Vlad torna ora in una versione rinnovata, intensamente napoletana, messa in scena nel suggestivo scenario del Real Albergo dei Poveri, in occasione delle celebrazioni per i 2.500 anni della nascita di Neapolis.

Il ritorno dello spettacolo coincide con una notizia che ha dell’incredibile: la decifrazione di una lapide nella chiesa di Santa Maria la Nova di Napoli che indicherebbe proprio in questa città il possibile luogo di morte del Dracula storico. Un’ipotesi affascinante che, secondo Cervo, rende ancora più attuale e potente il testo.

Vlad tra teatro e manipolazione mediatica

Centrato sulla figura di Vlad l’Impalatore, il testo di Cervo affronta il tema della manipolazione storica e comunicativa, offrendo uno sguardo provocatorio sulla costruzione delle identità e sulle prime “fake news” della storia. «Vlad fu presentato come eroe cristiano ma anche come mostro sanguinario. È stato uno dei personaggi più manipolati della storia», spiega l’autore.

Il dramma si sviluppa tra realtà e finzione, alternando personaggi storici e contemporanei con momenti recitati anche in lingua napoletana, in una commistione che esalta l’anima multiforme della città.

Una Napoli teatrale, viva, profonda

La regia dello spettacolo è affidata a Sara Sole Notarbartolo, artista napoletana che condivide con Cervo l’intento di restituire alla città un patrimonio culturale che affonda nelle sue radici storiche più profonde, attraverso luoghi simbolici come il Real Albergo dei Poveri.

Il testo – oggi più attuale che mai – riflette sulla crisi contemporanea della verità e sull’evoluzione delle tecnologie nella creazione e diffusione di narrazioni. Cervo sottolinea: «Nel 2025 è ancora più difficile distinguere il vero dal falso. L’intelligenza artificiale e i media accelerano la manipolazione. È questo che rende Vlad ancora più urgente oggi».

Gian Maria Cervo, tra Italia e mondo

Drammaturgo tra i più tradotti e rappresentati della sua generazione, Gian Maria Cervo ha visto i suoi testi messi in scena in più di dodici paesi, collaborando con registi internazionali come Bruce LaBruce. Il suo lavoro coniuga rigore intellettuale e passione per le radici culturali italiane, in particolare quelle napoletane, da lui riscoperto negli ultimi anni come fonte di ispirazione creativa.

Vlad Dracula a Napoli: un ritorno teatrale che sa di profezia

La nuova messinscena di Vlad non è solo un evento teatrale, ma un viaggio culturale tra passato e presente, tra storia e immaginazione. Un’occasione unica per scoprire un autore visionario e un testo capace di parlare a pubblici diversi e internazionali, con la forza del mito e la profondità della riflessione storica.

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