Presentata in anteprima alla Biennale di Venezia, Empathy Creatures è il nuovo progetto del vincitore dello Swiss Art Award 2015. Un’opera immersiva e partecipativa che mette al centro il tema dello stress nella società contemporanea e propone un’esperienza innovativa capace di unire emozione, intelligenza artificiale e design interattivo.
Un piccolo uccello come specchio delle emozioni collettive
Al cuore del progetto c’è una creatura digitale dalle sembianze di un uccellino, sviluppata come simbolo della fragilità e della sensibilità umana. L’artista si è ispirato al proprio figlio di due anni per creare linee dolci ed espressive, capaci di suscitare empatia immediata.
Il funzionamento è semplice quanto potente: più le persone interagiscono con l’uccellino, più questo reagisce e si anima, diventando un vero e proprio sensore delle emozioni di chi lo circonda. L’obiettivo è stimolare una riflessione collettiva sulla necessità di prendersi cura di sé e degli altri.
Arte e intelligenza artificiale: la tecnologia dietro Empathy Creature
Sebbene l’aspetto sia giocoso e rassicurante, Empathy Creatures si fonda su un impianto tecnologico complesso. Il progetto sfrutta un motore di intelligenza artificiale denominato Cute Engine, sviluppato da un team specializzato in AI comportamentale.
Grazie a questa tecnologia, l’uccellino è dotato di comportamenti non pre-programmati e reagisce a voce, gesti e respiro attraverso un sistema di biofeedback. L’esperienza immersiva in realtà virtuale permette di percepire la creatura come un essere quasi reale, capace di instaurare una relazione profonda con chi lo osserva.
Un Tamagotchi collettivo per gli spazi pubblici
L’artista immagina un futuro in cui Empathy Creatures possa uscire dai musei per entrare in spazi pubblici come centri commerciali, aziende, aeroporti o piazze.
Grazie a uno schermo condiviso che mostra in tempo reale lo stato dell’uccellino, l’opera si trasforma in un’esperienza collettiva, una sorta di Tamagotchi condiviso che diventa anche strumento di dialogo e riflessione sociale.
Arte, benessere e futuro
Empathy Creature dimostra come l’arte contemporanea possa diventare un’esperienza terapeutica e comunitaria, capace di affrontare temi urgenti come lo stress cronico e l’alienazione digitale.
Attraverso un linguaggio universale e accessibile, l’opera invita a riscoprire il valore dell’empatia, mostrando come la tecnologia, se usata con sensibilità, possa generare connessioni autentiche.