Marcello Buttazzo e Aspettando l’aurora: la poesia come spazio di attesa, speranza e resistenza

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Marcello Buttazzo

Il poeta salentino Marcello Buttazzo, nato a Lecce nel 1965 e residente a Lequile, torna in libreria con la sua nuova raccolta poetica Aspettando l’aurora (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, 2025). Un libro che si inserisce nella sua vasta produzione poetica, arricchita negli anni da titoli come E l’alba?, Origami di parole e Sommessi preghiere.

Nella sua ultima opera, Buttazzo esplora il tema universale dell’attesa, trasformandolo da tempo sospeso a spazio di resistenza e di speranza. La raccolta, introdotta dalla prefazione di Vito Antonio Conte e accompagnata dalla nota critica di Roberto Dall’Olio, diventa un viaggio esistenziale che intreccia memoria personale, denuncia sociale e riflessione spirituale.


L’attesa come condizione universale

Durante un incontro con la nostra redazione, Marcello Buttazzo ha spiegato come il concetto di attesa sia da sempre centrale nella sua vita e nella sua poetica: “Dopo la lunga notte, inevitabilmente si aspettano i primi lucori dell’aurora. Anche dopo tante notti interiori, di dolore e di turbamento, resta sempre il desiderio di una nuova alba. È un atteggiamento esistenziale, non passivo, ma propositivo.”

Per Buttazzo, l’attesa non è mai inerzia, ma un tempo fertile, in cui anche il dolore diventa materia da attraversare per generare parola, comunanza e condivisione.


Salento e memoria: radici di una poesia identitaria

Il legame con il Salento è una delle radici profonde della poesia di Buttazzo. Nato a Lecce ma cresciuto e residente da sempre a Lequile, il poeta intreccia nei suoi versi immagini della terra natia, dei paesaggi salentini e dei ricordi d’infanzia.

“Il mio paese e la mia terra sono parte integrante della mia scrittura. Senza cadere in stereotipi, l’identità geografica e culturale è fondamentale per chi scrive. Nei miei versi il Salento ritorna spesso, come paesaggio interiore e simbolico.”


Poesia come comunità e denuncia sociale

Un aspetto centrale della scrittura di Buttazzo è il suo impegno civile. Nei versi di Aspettando l’aurora compaiono i migranti, gli ultimi, i diseredati. La poesia diventa così anche grido politico e sociale, capace di denunciare ingiustizie e squilibri.

“La poesia non può essere solipsistica. Deve uscire dagli steccati personali e diventare voce universale. Per questo scrivo anche per riviste e blog letterari come Zona di disagio e Spagine. Creare comunità attorno alla poesia è fondamentale.”


Una vita tra poesia, fragilità e resilienza

Marcello Buttazzo non nasconde la propria esperienza personale segnata da fragilità, ansia e dolore. Anzi, ne fa materia di testimonianza e di poesia. Dall’infanzia vissuta vicino a un convento francescano che ha segnato la sua formazione, alle sfide legate alla salute e alla convivenza con disturbi e terapie, la sua scrittura diventa luogo di resilienza.

Il poeta ricorda anche l’importanza di figure illuminanti come un frate minore che negli anni Settanta aprì spazi di confronto laico e culturale per i ragazzi del paese: un esempio di comunità e pluralismo che Buttazzo oggi cerca di replicare con la scrittura e le collaborazioni letterarie.


Conclusione: un libro per ritrovare speranza

Aspettando l’aurora è un’opera che parla al cuore e alla mente, capace di trasformare la vulnerabilità in forza e la nostalgia in lirica. Nei suoi versi la speranza si fa sostanza, e l’attesa diventa trampolino per ricominciare.

In un’epoca dominata dalla velocità e dalla superficialità, Marcello Buttazzo ci invita a fermarci, ad abitare l’attesa e a riscoprirne la bellezza. La sua poesia è un atto di resistenza contro il tempo che consuma e una dichiarazione d’amore verso la vita, con tutte le sue contraddizioni.

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