C’è una parola che torna spesso quando si parla dei WHINOX: energia. La loro è una band palermitana che porta sul palco un rock diretto, vivo, con la voglia di mischiare influenze e restare riconoscibile. In una nuova puntata di Unplugged Playlist, condotta da Giuseppe Carrozza, il gruppo si racconta tra origini, idee, concerti e nuovi obiettivi.
La band: una squadra nata dall’urgenza di fare qualcosa di diverso
I WHINOX sono formati da Ivan La Barbera (voce e autore), Davide Spina (batteria), Max Grillo (basso) e Salvo “Slash Forest” (chitarra elettrica). Il progetto prende forma attorno alla scrittura e alla visione di Ivan, poi diventa una vera identità collettiva: un gruppo che lavora per trovare una cifra comune, senza appiattire le differenze.
Un sound che mescola: dal rock’n’roll ai linguaggi più moderni
Il loro suono viene descritto come energico, espressivo e coinvolgente, con radici che partono dal rock’n’roll anni ’50, attraversano il classic rock e si aprono al rock più attuale. La parola-chiave è “eclettico”, non solo per un gusto musicale ampio, ma anche come riflesso dell’ambiente da cui arrivano: Palermo come città di contrasti, incroci, mescolanze. Un immaginario che diventa metodo: contaminare senza perdere personalità.
Il live: cover, pubblico e rispetto per le tonalità originali
Sul palco il gruppo alterna inediti e un repertorio di cover molto ampio: dai grandi classici italiani che accendono subito la platea ai pilastri del pop-rock internazionale. C’è un dettaglio che dice molto del loro approccio: la scelta di eseguire i brani in tonalità originale, senza “scorciatoie” comode. Un modo per rispettare l’impatto dei pezzi e alzare l’asticella anche quando ci si muove dentro territori già noti al pubblico.
Tra i ricordi più intensi spicca un live particolare, vissuto come un traguardo emotivo e scenografico: suonare sulla scalinata di Noto, in un contesto percepito come speciale per atmosfera e prestigio.
“Eclettica”: il primo inedito e un invito a vivere senza catene
Il singolo “Eclettica” è la loro carta d’identità: un brano che parla di relazioni, paure e giudizi. Il messaggio ruota attorno a un tema molto contemporaneo: in una società che pretende perfezione e mette etichette in fretta, ci si blocca—per timore, ferite, preconcetti. La canzone diventa un invito a non trattenersi, a non restare prigionieri di ciò che “si dovrebbe”, e a vivere i sentimenti con più coraggio e verità.
Nuovi brani in arrivo e l’obiettivo album
“Eclettica” non è un punto d’arrivo: è l’inizio. La band conferma di essere al lavoro su nuovi inediti, con l’idea di pubblicare musica con continuità e arrivare, passo dopo passo, a un album. Le cover restano una palestra e un ponte con il pubblico, ma la direzione è chiara: portare sempre più al centro le proprie canzoni.
Sogni grandi, ambizione concreta
Quando si parla di futuro, i WHINOX non nascondono l’ambizione: palchi iconici, obiettivi importanti, collaborazioni desiderate. Dal sogno “popolare” di Sanremo all’immaginario internazionale di Wembley, quello che resta è l’intenzione: crescere senza perdere l’anima live, quella che misura una band sul campo, davanti alle persone.
Cosa tiene insieme una band oggi? Confronto, rispetto, curiosità
Dietro l’energia c’è una risposta molto concreta: restare uniti significa sapersi confrontare, discutere, sintetizzare, rispettarsi. Le differenze non vengono negate: diventano materiale creativo. Ed è forse lì che la loro “ecletticità” diventa più vera—non solo musicale, ma anche umana.
