Laura Samani racconta Piccolo Corpo: “Un film sui confini, ma dello spirito”

0
37
Laura Samani

In occasione della retrospettiva “Oriente Zahod / Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia”, la regista Laura Samani ha presentato il suo film d’esordio, Piccolo Corpo. Un’opera intensa, premiata in diversi festival internazionali, che esplora il concetto di confine in modo profondo e inaspettato.

Il confine come soglia spirituale

“Per me il confine è una soglia: un punto privilegiato da cui osservare avanti, indietro, sopra e sotto,” racconta Samani. Il tema centrale del film, infatti, non è un confine geografico, ma un limite spirituale, quello tra la vita e la morte, tra il dolore della perdita e il desiderio di ricongiungersi.

Piccolo Corpo narra la storia di una giovane madre che intraprende un viaggio per salvare l’anima della figlia nata morta, con l’obiettivo di strapparla al limbo e donarle il battesimo. “Parla di perdita, ma anche di presenze interiori che restano con noi anche quando chi amiamo non c’è più fisicamente.”

Un film tra realismo e spiritualità

Girato interamente con macchina a mano, luce naturale e dialoghi in dialetto friulano e veneto, Piccolo Corpo è un’opera visivamente materica, in cui lo spirito si incarna attraverso corpi, paesaggi e gesti concreti. “A me lo spirito interessa solo quando è incarnato,” spiega la regista.

Il paesaggio gioca un ruolo fondamentale nel film, non solo come sfondo ma come metafora. La protagonista parte da un’isola e sale verso la montagna: un’ascensione geografica che riflette un viaggio interiore nel dolore.

Il cinema come rito collettivo

Secondo Laura Samani, il cinema ha il potere di abbattere le frontiere, non solo tematicamente ma anche come esperienza condivisa. “Andare in sala, sedersi accanto a sconosciuti e guardare insieme un film è un rito collettivo raro e prezioso.”

Un punto di vista femminile non forzato

“Mi viene difficile parlare di punto di vista femminile,” dice Samani. “È semplicemente il mio punto di vista, quello di chi abita un corpo femminile.” In Piccolo Corpo, la protagonista è una donna sola, scelta consapevolmente per ribaltare il dato storico che vedeva quasi sempre gli uomini compiere viaggi di questo tipo. “Mi interessano le zone grigie del racconto, le soglie, quello che solitamente resta fuori dalla narrazione ufficiale.”

Il messaggio di Laura Samani

“Stare sulle soglie è divertente,” conclude la regista. Una frase che riassume perfettamente la poetica di Piccolo Corpo, un film che parla di limiti, ma li trasforma in porte aperte su nuove esperienze.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here