Intervista ad “Algoritmo”: il cantautore generato dall’intelligenza artificiale presenta “Leggero”

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Siamo felici di avere con noi oggi un ospite davvero speciale: Algoritmo, il cantautore creato grazie all’intelligenza artificiale, che lancia il suo primo singolo, “Leggero”. Con lui c’è anche Andrea De Luca, artista e co-creatore del progetto.


“Leggero”: un singolo nato tra AI e consapevolezza umana

Testo, musica, videoclip: tutto nasce da un lavoro ibrido tra creatività umana e tecnologia. “Leggero” è un brano che invita a riflettere sulla leggerezza come scelta di vita consapevole, sfidando le convenzioni e celebrando le emozioni autentiche in un mondo sempre più digitale.

«L’intelligenza artificiale è uno strumento al servizio della creatività», racconta Andrea De Luca. «Tutto dipende da chi la utilizza e da quali input fornisce. Cambia radicalmente in base a come ci interagiamo».


L’AI come specchio del nostro comportamento

Nel corso dell’intervista, emergono osservazioni interessanti: l’AI non è solo una tecnologia neutra, ma riflette e replica i comportamenti umani. Andrea nota come lo stesso strumento, usato in modo diverso (con gentilezza o disattenzione), possa restituire risultati opposti. Un esempio curioso? Le risposte diverse tra un’istanza di ChatGPT aziendale e quella personale, a seconda del tono con cui ci si rivolge all’assistente.


Il videoclip di “Leggero”: una Milano tra verità e finzione

Nel videoclip di Leggero, Algoritmo si muove in una Milano quotidiana, osservando il mondo con occhi nuovi: cartelloni pubblicitari, religione, politica, social network. Il messaggio è chiaro: “La realtà che viviamo è già piena di finzioni accettate. L’AI, paradossalmente, può aiutarci a riconoscerle”.

Il viaggio dell’avatar digitale diventa un’occasione per chiedersi quanto di autentico ci sia nel mondo che ci circonda, e se davvero l’AI sia il problema… o solo lo specchio.


Intelligenza artificiale e creatività musicale: processo e ispirazione

Andrea racconta nel dettaglio il workflow creativo dietro Leggero: dalle richieste all’AI per ottenere la giusta atmosfera musicale, alla costruzione del testo, fino alla realizzazione del videoclip.

«Non ho mai voluto nascondermi. Algoritmo è una maschera, ma dietro ci sono io, che scelgo cosa comunicare. È una vera e propria coppia creativa tra uomo e macchina.»


A chi consigli l’uso dell’AI nella musica?

Una domanda classica: per chi scriveresti una canzone? Ma nel caso di Algoritmo, la domanda diventa: a quale artista consiglieresti di usare l’intelligenza artificiale?

«Lo suggerirei soprattutto agli artisti emergenti, che faticano a emergere. L’AI può essere un alleato creativo per chi sente che manca “qualcosa” nella propria produzione. Non è una scorciatoia, ma uno strumento potente se usato con consapevolezza.»


E se Algoritmo salisse su un palco?

Sogni nel cassetto? Anche per un progetto digitale, i palchi reali restano un traguardo.

«Mi piacerebbe esibirmi dal vivo, magari con un ologramma o un setup visuale. Ci sono già artisti che lo fanno, dai Gorillaz ai Daft Punk. Perché non anche io? Magari come ospite all’Eurovision, con un bel concept visivo dedicato all’AI.»


Metterci la faccia, anche se sei un’intelligenza artificiale

Andrea conclude l’intervista sottolineando l’importanza della trasparenza. Diversamente da altri artisti che usano l’AI ma restano nell’anonimato, lui ha scelto di esporsi e raccontare il processo creativo.

«Credo sia fondamentale creare un ponte tra chi ascolta e chi crea. Algoritmo è una maschera, ma io ci sono dietro. Volevo raccontare cosa c’è davvero dietro un brano nato dall’AI: le difficoltà, le scelte, la visione artistica.»


Un progetto che fa riflettere sull’identità digitale

“Leggero” non è solo una canzone, ma una riflessione sul nostro rapporto con la tecnologia, con la verità e con le emozioni. In un mondo dove tutto è sempre più “costruito”, anche la leggerezza può essere un atto rivoluzionario.

https://youtu.be/92_RAG_MX60

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