The Fermi Paradox: quando la musica incontra la scienza – intervista a Giovanni Amighetti

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In questa puntata del podcast Unplugged Playlist, la conduttrice Sofia Riccaboni incontra Giovanni Amighetti, produttore musicale e musicista conosciuto a livello internazionale, per parlare del suo innovativo progetto: The Fermi Paradox. Un concept album che nasce da una collaborazione unica tra musica e scienza, in particolare con alcuni astrofisici del Jet Propulsion Laboratory della NASA.

Un progetto tra musica sperimentale e astrofisica

The Fermi Paradox non è un semplice disco: è un viaggio sonoro che unisce sonorizzazioni live, dati scientifici e visioni cosmiche, realizzato da un team d’eccezione. Tra i collaboratori spicca David Rhodes, chitarrista storico di Peter Gabriel, con cui Amighetti ha condiviso esperienze alla Real World Records fin dai primi anni ’90. Il progetto è stato poi arricchito dal collettivo E-Wired Empathy, fondato da Amighetti insieme a Luca Nobis, direttore del CPM, durante il periodo della pandemia.

Dati reali e suggestioni sonore: quando la scienza ispira la creatività

L’album è profondamente ispirato da ricerche scientifiche e dati reali forniti dagli astrofisici, trasformati in tracce musicali attraverso performance dal vivo e sessioni collaborative. “È un concept che senza quei dati non sarebbe mai nato,” racconta Amighetti. “Abbiamo anche fatto delle lezioni-spettacolo dove suonavamo dal vivo durante interventi scientifici, creando una vera e propria narrazione audio-visiva”.

Un disco multiculturale registrato in luoghi diversi

The Fermi Paradox è stato registrato in diverse città e periodi, ma è rimasto coeso grazie a un concept chiaro e condiviso. “Abbiamo lavorato con artisti da ogni parte del mondo: Gaben Dabiré (Burkina Faso), Wu Fei (Cina), musicisti tuareg e perfino un chitarrista lappone,” spiega Amighetti. “Venendo dalla world music, è naturale per noi integrare culture diverse senza perdere coerenza artistica”.

Libertà creativa totale e indipendenza artistica

Uno dei punti cardine del progetto è stata la totale libertà creativa: nessuna pressione commerciale, nessuna regola imposta. “Abbiamo potuto invitare chi volevamo, suonare come volevamo. Collaborare con la NASA ha dato al progetto una solidità scientifica che ci ha permesso di esplorare con libertà totale il linguaggio musicale”.

Verso un’esperienza immersiva

Amighetti anticipa anche possibili sviluppi futuri: concerti immersivi con proiezioni video e interventi scientifici. “Il 13 luglio porteremo sul palco un ensemble allargato, con musicisti del Canzoniere Grecanico Salentino, un percussionista indiano pluripremiato e video interattivi. Inoltre, stiamo discutendo una collaborazione con scienziati dell’EFSA per un nuovo spettacolo eco-scientifico”.

Palchi ideali, ispirazioni e progetti in corso

Quando si parla di palchi ideali, Amighetti sorprende: “Molti vogliono suonare all’Arena di Verona, ma il suono gira male in quegli spazi. Preferisco i teatri storici italiani da 1.500 posti, dove c’è empatia e il suono funziona bene”. Tra i progetti futuri, è in arrivo anche un videoclip diretto da registi finlandesi premiati a Cannes e Berlino, che vedrà protagonista Moreno il Biondo, in un inedito incontro tra liscio e sperimentazione sonora.


Ascolta l’intervista completa a Giovanni Amighetti su Unplugged Playlist

Per scoprire tutti i dettagli su The Fermi Paradox, il legame tra musica e astrofisica e i retroscena di questo affascinante progetto, ascolta l’episodio completo del podcast Unplugged Playlist, disponibile sulle principali piattaforme di streaming.


https://youtu.be/adNaRKs28sw

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