Skye P. Marshall racconta Matlock: “Un ruolo che ha cambiato la mia vita”

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Skye P. Marshall

Con il reboot di Matlock, la celebre serie legale tornata in onda su CBS con Kathy Bates come protagonista, anche l’attrice Skye P. Marshall ha conquistato pubblico e critica nel ruolo di Olympia, personaggio chiave all’interno della nuova narrazione. In una conferenza stampa al Festival della Televisione di Montecarlo, Skye ha raccontato il suo percorso personale e professionale, le sfide incontrate sul set e l’impatto che Matlock ha avuto sulla sua carriera.

L’incontro con Kathy Bates: la chimica sul set

Skye ha descritto l’emozione del suo primo incontro con Kathy Bates durante i provini a Los Angeles: “Ero terrorizzata, non riuscivo a dormire per giorni. Quando sono entrata nella stanza e l’ho vista, ho sorriso e le ho chiesto se potevo abbracciarla. Lei è venuta subito verso di me. In quel momento c’è stata una vera reazione chimica.”

Da quel primo contatto, il rapporto tra le due attrici ha continuato a crescere naturalmente sul set: “Non sapevamo mai in anticipo cosa sarebbe successo nella sceneggiatura, quindi il nostro rapporto evolveva mentre giravamo.”

Dalla Air Force a Hollywood: un percorso inaspettato

Il percorso professionale di Skye P. Marshall è stato tutto fuorché tradizionale. Prima di approdare alla recitazione, ha servito nell’US Air Force per finanziare gli studi universitari. “Quello che ho imparato in Air Force mi ha insegnato a gestire la paura. E la paura, per un attore, è spesso ciò che ti blocca prima di un’audizione,” ha spiegato. Dopo la laurea e un’esperienza lavorativa nel marketing farmaceutico, ha deciso di inseguire il suo sogno e dedicarsi completamente alla recitazione poco prima dei 28 anni, senza agenti e senza formazione accademica formale.

La rappresentazione e il ruolo di Olympia

Uno dei temi centrali della conferenza stampa è stato il significato che il personaggio di Olympia assume come modello per le nuove generazioni, soprattutto per le donne e le persone di colore:
“Quando ho visto attrici come Cicely Tyson, Halle Berry e Viola Davis, ho capito che anch’io potevo provarci. Olympia è diventata un simbolo per chi guarda: per le donne, per le ragazze, per chi viene da minoranze o per chi ha servito in campo militare e pensa che sia troppo tardi per ricominciare.”

Marshall ha sottolineato l’importanza di scegliere ruoli che abbiano un significato culturale: “Non voglio recitare solo per lavorare. Voglio ruoli che possano spostare la cultura in avanti.”

Le difficoltà emotive dietro le scene

Girare le scene più intense emotivamente, come il confronto con Matlock, ha richiesto un grande sforzo:
“Avevo paura a urlare contro Kathy Bates. Non volevo che il pubblico odiasse Olympia. Ma il nostro showrunner mi ha detto: ‘Non è questione di essere amata, ma di essere onesta.’ E così ho trovato il coraggio di essere vera.”

In alcune scene, Skye ha raccontato di aver attinto a emozioni personali irrisolte, come durante il monologo di Kathy Bates sulla perdita di un figlio, che ha risvegliato in lei il dolore per la morte del fratello mai elaborata pienamente dalla sua famiglia: “In quel momento ho iniziato a piangere sul set, senza che fosse previsto.”

L’evoluzione di Olympia e la sfida della stagione 2 di Matlock

Guardando al futuro di Matlock, Skye ha rivelato di non conoscere ancora i dettagli della seconda stagione, ma di attendere nuove sfide:
“Olympia ha subito tanti tradimenti nella prima stagione: dal marito, dagli amici, dai colleghi. Non ha mai davvero elaborato queste ferite. Penso che, prima o poi, ci sarà una sorta di crollo emotivo.”

L’attrice ha anche espresso il desiderio che il reboot possa dare visibilità a molti attori senior: “Mi piacerebbe vedere più attori over 65, grandi talenti che meritano di tornare in prima serata.”

Un messaggio di coraggio per chi sogna di cambiare vita

In chiusura, Skye ha lanciato un messaggio potente al pubblico: “Voglio che chiunque guardi il mio percorso sappia che è possibile cambiare vita, anche tardi, anche con paura. Non bisogna aspettare di essere pronti al 100%. Si può agire anche quando si ha paura. È così che si cresce.”

Foto Andrea Chandra Lovari

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