Dal 2 al 30 marzo, alla galleria Russo di Roma, la scultura italiana del ‘900 prende vita in una mostra unica ed emozionante.
Quanto รจ grande la scultura italiana del ‘900?
Oggi le scultureย sono piuttosto nuclei, o cristalli,ย oppure occhi, o fuochi, per la frontiera e per il viaggio per lโimmaginazione, nellโattuale complessitร . La mostra intende, dunque, porsi come momento di riflessione nellaย complessitร del rapporto tra lโuomo e lo spazio e come testimonianzaย dellaย trasformazione che lโopera di scultura realizza nel luogo in cui รจ posta.ย Dai lavori impressionisti di Medardo Rosso, al mito che incontra la realtร con le opere di Duilio Cambellotti. Dal dinamismo di Balla al realismo di Arturo Martini. Fino ad arrivare ai lavori astratti di fine anni ’60 di Melotti. Le creazioni di Pietro Consagra, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Leoncillo, Giacomo Manzรน, Marino Marini, Arnoldo Pomodoro, Thayhat, Adolfo Wildt e Pino Pascali.
La scultura e la sua espressivitร
Indubbiamente รจ testimonianzaย dellaย trasformazione che lโopera di scultura realizza nel luogo in cui รจ posta. Quindi, si potrebbe dire che, la sua espressivitร posta in luoghi differenti, domina e caratterizza lo spazio stesso. L’esposizione riunisce le 30 migliori opere della scultura italiana del secolo scorso. Lavori unici e rari di artisti da tempo rappresentati dalla Galleria che raccontano l’evoluzione storico-culturale della nostra scultura. In mostra opere che, pur nella loro piccola dimensione, sono testimonianza di monumentalitร di artisti che hanno saputo mostrare i cambiamenti dell’arte, della societร e della critica.
La scultura italiana: Fabrizio Russo titolare della galleria ci spiega
“Il XX secolo รจ da intendersi come periodo madre del concetto di studio ed evoluzione della plasticitร e della dinamicitร . Molti artisti di tale periodo, che la Galleria si pregia da anni di curare, mettono al servizio della ‘terza dimensione’ le proprie capacitร artistiche. Con l’impegno della scultura, la ricerca del vero e della bellezza diventano tangibili e osservabili da diversi punti di vista e la Galleria per la prima volta, attraverso questa mostra, diviene il tramite di tale messaggio”.
La visione d’insieme
ร unanimemente riconosciuto dalla critica che le scintille del rinnovamento in
chiave moderna della scultura del Novecento italiano vadano rintracciate nella
produzione plastica di alcuni scultori giร attivi nellโultimo quarto del XIX secolo. Una capacitร espressiva che riesce a modernizzarsi senza perdere la sua identitร . Immense furono le novitร apportate in questo campo da Medardo Rosso e da Leonardo Bistolfi. Indubbiamente fonte di ispirazione per piรน generazioni di scultori attivi tra la fine dellโOttocento e lโinizio del Novecento. Indirizzarono la propria ricerca verso una nuova concezione
dello spazio della scultura. La figura non piรน concepita isolata
dallโambiente circostante ma immersa in esso.
La scultura italiana e il suo concetto evolutivo
Rosso afferma che: โNulla รจ materiale nello spazio. La luce รจ essenza stessa della nostra esistenza. Noi non siamo che scherzi di luce. La materia non esiste, per questo motivo le immagini ci appaiono come improvvise e fuggevoli apparizioni ottenute da un modellato sensibile agli effetti luministici. Quello che importa in arte รจ far dimenticare la materiaโ. Attraverso questo pensiero, possiamo dire che l’evoluzione della scultura italiana del ‘900 rimodella lo spazio e il concetto di visione. La galleria Russo ci permetterร di visionare la visione. L’insieme dei sentimenti dei grandi scultori italiani, formeranno un dialogo con lo spazio circostante, fino a rimodellarlo in Spirito.