“Una sera tra amici a Jinbōchō” di Satoshi Yagisawa è il nuovo romanzo del talentuoso scrittore giapponese. Conosciamo l’autore perché recentemente ha fatto scalpore il libro che lo ha reso celebre: “I miei giorni alla libreria Morisaki”. Questo nuovo romanzo, molto atteso, riprende le vicende dei protagonisti della famosa libreria di Tokyo.
“Una sera tra amici a Jinbōchō” avrà lo stesso successo del primo romanzo?
Yagisawa è stato molto bravo a creare una storia contemporanea e attuale. In questo secondo romanzo intitolato, appunto, “Una sera tra amici a Jinbōchō”, si riprendono le vite, gli amori e la routine quotidiana dei personaggi del primo libro. L’autore nipponico, scrive molto bene, le descrizioni sono meticolose e curate perfettamente ma la trama, personalmente, risulta noiosa e molto monotona. Non accade nulla per quasi la totalità del romanzo. Troviamo, infatti, gli stessi personaggi del primo libro intenti a proseguire tra alti e bassi le vicende della loro vita. Il vecchio zio Satoru alla guida della libreria Morisaki è affiancato dalla moglie Momoko e spesso nel tempo libero la giovane protagonista Takako si unisce a loro. Takako è una ragazza nuova rispetto al primo libro, non è più sola, ha stretto nuove amicizie, ha un fidanzato attento alle sue esigenze ma soprattutto, ha i suoi due amati zii. Decide di mostrare loro il suo amore e la sua gratitudine regalandogli un viaggio ma, al loro ritorno Satoru non sarà più lo stesso. Cosa succede allo zio Satoru? Perchè si comporta in maniera cosi strana? Cosa nasconderà la zia Momoko? Domande che perseguiranno la protagonista fino alla fine e le parole lasceranno spazio alle forti emozioni.
La magia di Yagisawa è già finita?
Questa è la domanda che sorge subito spontanea. La magia è già finita? Sembra normale mettere a paragone i due romanzi dato che sono, inevitabilmente, connessi tra di loro. Nel primo libro “I miei giorni alla libreria Morisaki” abbiamo trovato davvero la magia. Magia perché Yagisawa ha saputo trasportare il lettore parola dopo parola in un mondo diverso, reale ma, del tutto personale. In “Una sera tra amici a Jinbōchō”, purtroppo, non abbiamo manco lontanamente l’enfasi oratoria del primo romanzo ed era legittimo aspettarsela anche in questo secondo volume. Il problema principale è la trama. Troviamo per la maggior parte descrizioni sulle qualità e le caratteristiche dei personaggi ma, non succede assolutamente nulla di rilevante. Solamente dalla seconda metà del libro riusciamo a trovare il punto centrale su cui verte tutta la storia. Per questo motivo la parte finale è molto bella e descrive emozioni forti e profonde. Ora noi ci siamo posti delle domande. Quelle più intuitive. Tutto questo può essere sufficiente al lettore? Inoltre, vale la pena leggere il secondo romanzo di Yagisawa solamente per la parte finale? A voi le conclusioni.