Eric Clapton quasi ottant’anni una mano fasciata incanta Lucca

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Eric Clapton

Vestito come un palombaro freddoloso e con una mano fasciata, Eric Clapton incanta il Lucca Summer Festival. La chitarra disegnata appositamente per testimoniare a favore della Palestina Mr. Slow Hand non si risparmia.

Eric Clapton incanta il Lucca Summer Festival?

Il solito vecchio Eric! Non ci sono artefatti e non ci sono mocciosi a fare la parte delle superstar, Eric รจ Eric. Negli anni settanta sui muri di una Londra in piena rivoluzione musicale, trovavi scritto “Clapton is God”. Clapton rende oro qualsiasi cosa! Eric prende una canzone quasi insignificante e la rende l’inno del Blues. Circa 16mila i biglietti venduti. Sono passati 18 anni dallโ€™ultima esibizione di Clapton a Lucca. Ieri, nonostante i suoi 79 anni, non ha perso smalto ed รจ tornato a suonare dal palco delle mura storiche i successi di una lunghissima carriera, realizzati al fianco di band come Cream, Derek and the Dominos e The Yardbirds, oltre alla sua immensa carriera solista. Il piรน imponente interprete del Blues รจ ancora in piena forma, regalando emozioni uniche. Alle 21 Clapton รจ salito sul palco, ha salutato il pubblico e poi ci ha dato dentro. A dare il via alle danze รจ stata “Blue dust”, pezzo blues intenso e coinvolgente, seguito da “Key to the highway”, un classico che parla di viaggi e della ricerca della libertร , uno dei miei brani preferiti suonati da Eric.

Tra classici e classici

Poi รจ arrivata “Hoochie Coochie Man”, del grandissimo Muddy Waters, un inno al potere della seduzione in cui la chitarra di Clapton sfodera un riff memorabile e indimenticabile. Dopo oltre unโ€™ora di grande musica arriva poi il momento piรน atteso dai fan: “Tears in Heaven”, una delle canzoni piรน belle e toccanti di Clapton, scritta in memoria del figlio Conor, morto tragicamente nel 1991 a soli 5 anni. Gran finale con “Cocaine”, prima del bis con “Before you accuse me”, altro classico dal ritmo contagioso. Eric trasmette quella parte di blues ormai viva solo in pochissimi musicisti. Un dolore che arriva da lontano. Un manto nero che avvolge l’anima e sussurra di lacrime e stanchezza, dolore e abbandono. Un sentimento che ti segue anche quando sembra non esserci piรน ragione… un tatuaggio sopra il cuore, profondo, doloroso, definitivo.

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