“Intelligenza artigianale”, la nuova stagione teatrale del Teatro Trastevere a Roma

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intelligenza artigianale

Si chiama “Intelligenza artigianale” la nuova stagione teatrale del Teatro Trastevere a Roma. È stata presentata dal direttore artistico Marco Zordan insieme ad alcuni artisti nella serata del 23 settembre, quando sono anche andati in scena tre spettacoli inediti. Gli argomenti che la stagione affronta toccano diverse tematiche, con un’attenzione particolare a quelle sociali e ai diritti umani.

Intelligenza artigianale

Il nome “Intelligenza artigianale” richiama l’intelligenza artificiale, di cui oggi si parla molto spesso. Non vuole però essere una critica. Mentre l’intelligenza artificiale solitamente è votata all’efficienza e vuole riordinare le cose, al teatro non necessariamente serve un approccio di questo genere. Si preferisce invece una produzione della cultura in un certo senso più artigianale che industriale.

“Intelligenza artigianale” un omaggio alla creatività unica del teatro

Ottobre

La prima data da segnarsi è il 15 ottobre: andrà in scena lo spettacolo “La voce umana” con Siddhartha Prestinari, particolarmente conosciuta da chi frequenta il teatro a Roma e non solo. Si prosegue poi con “L’inizio di un sogno” di Miguel Gobbo Diaz. L’attore racconterà com’è stato il suo percorso lavorativo, anche dal punto di vista umano, fino ad arrivare ad essere un attore affermato. Il suo desiderio è quello di invitare allo spettacolo le scuole affinché si possa dare un esempio ai ragazzi.

Novembre

A novembre, il terzo spettacolo della stagione sarà un tributo a Monica Vitti. Si intitola “Cercando Monica Amando” e ha già riscontrato un grandissimo coinvolgimento da parte degli spettatori. Offrirà anche un allestimento artistico a cui hanno aderito artisti di importanti gallerie, come la Biennale di Venezia e la Biennale di Viterbo. “Fate i Tuoni” è invece parte di un progetto più ampio chiamato “La città di tutti”, festival che si rivolge anche alle scuole e che tratta il tema dell’inclusione e dei diritti. Sarà indetto un contest per le scuole e per i giovani più in generale che abbiano un progetto riguardante i diritti umani. Chi lo vincerà avrà poi la possibilità di partecipare a workshop gratuiti. Lo spettacolo “Fate i Tuoni” racconta la storia di Badolato, in Calabria, paese ripopolato dai Curdi dopo lo sbarco della nave Ararat, grazie all’accoglienza di chi vi era rimasto. A novembre sarà poi possibile vedere “Match”, storia di un incontro tra un ragazzo e una ragazza che si conoscono su un’app di dating e iniziano una difficile ricerca della compatibilità nella vita reale.

Dicembre

A cavallo tra novembre e dicembre ci sarà “Food Porn”, spettacolo sperimentale che si riferisce all’abuso di potere. Presenta la personificazione della Rivolta, della Staticità e del Proseguo del Potere. In seguito, si concentra sul tema dei diritti anche “Sebben che siamo donne”, un testo sul femminismo che nasce dall’esigenza della solidarietà fra donne. Lo spettacolo natalizio invece sarà “Non sparate sul presepe”, un giallo brillante che si svolge durante la notte di Natale, momento in cui si incontrano quattro solitudini. Ci sarà un’unica data, il 23 dicembre, per la commedia “Quando i santi arrivano marciando”. È il racconto di una band di ciociari che suona canzoni natalizie pop e deve imparare l’inglese per un concerto.

Gennaio

Si potrà passare anche il Capodanno a Teatro Trastevere con “Il gioco di Natale”, che proprio in questo luogo aveva debuttato nel 2018. Sembra una normale cena di Natale, fino a quando si inizia a giocare al gioco delle verità. A gennaio ritornerà anche un bellissimo spettacolo già andato in scena lo scorso anno, “Nelle due mani” di Roberto Boris Staglianò. In seguito, ci sarà “La spedizione perduta lettere dal Polo” che racconta attraverso la poesia la storia realmente accaduta di un gruppo di marinai che partì per una spedizione e non tornò più. Si prosegue con “Discorsi Senza Punto mentre la Verità Ciao”, in cui diversi soggetti si confrontano riguardo a domande esistenziali. Per ultimo, si potrà vedere a fine gennaio lo spettacolo “La libertà è figlia unica”, che racconta la disabilità vista dagli occhi di chi ha una sorella disabile e vive come caregiver.

Germogli

Durante la serata non sono solo stati presentati gli spettacoli di “Intelligenza artigianale”. Sono andate in scena, infatti, le tre rappresentazioni scelte per la quarta edizione di Germogli. Si tratta di un’iniziativa di residenze artistiche estive, che permette ad alcune compagnie di avere a disposizione il teatro durante il periodo in cui solitamente si resta chiusi. Una giuria ha valutato i tre spettacoli e ha poi decretato un vincitore, che si è aggiudicato il premio produzione e la residenza di dodici mesi all’interno del teatro.

I tre spettacoli

Tutti e tre gli spettacoli si concentrano su tematiche sociali e le difficoltà che la vita quotidianamente presenta, soprattutto a chi non è in una condizione di privilegio. Il primo a esibirsi è stato Roberto Boris Staglianò con lo spettacolo “Once I was Lucio”. Quest’ultimo, interpretato unicamente da Staglianò, pone una continua riflessione sulla vita, sul passato e sul futuro, attraverso il riferimento alla figura del canguro. Il secondo spettacolo, invece, è realizzato dalla Compagnia Studio 7 e si intitola “Reset”. Un gruppo di donne lavora in una fabbrica, senza pause, con orari che le conducono allo stremo, senza la possibilità di avere tempo per se stesse e per la propria vita. Una vita condannata a produrre profitto per l’azienda in cui lavorano, annullando la propria esistenza. L’ultimo spettacolo è infine “Tutagold” della Compagnia Kintsugi. Tre ragazze vivono insieme in una condizione di povertà. In modi diversi, cercano di sopravvivere e tra illusioni e disillusioni desiderano la felicità. Nonostante l’alto profilo di tutti gli spettacoli, è stato proprio “Tutagold” ad essere scelto dalla giuria come vincitore di questa edizione di Germogli.

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