Tre donne, tre sguardi, un solo elemento che le unisce: l’acqua.
Alla Fonte è lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Fabiola Arculeo, Silvia Di Giovanna e Mariangela Sagona, un progetto che porta in scena la forza della comunità e la necessità di ritrovare un legame autentico con la natura e con gli altri.
Dalla parola alla sorgente
«Volevamo raccontare una rinascita collettiva – spiegano le autrici – partendo da un simbolo universale: la fonte, che rappresenta le origini comuni dell’essere umano».
Il testo, scritto a sei mani, nasce da un lavoro profondo di ricerca emotiva e culturale. L’acqua diventa metafora di vita, cambiamento e connessione: elemento primordiale che unisce e riflette le diverse sfaccettature dell’animo umano.
Tre personaggi, tre anime
I personaggi – una lavandaia, un’ostetrica e una viaggiatrice – non hanno nome. Rappresentano archetipi femminili e umani.
La prima vive il legame con la terra e la fatica del quotidiano, portando ironia e resilienza.
La seconda incarna la concretezza e la sensibilità, in bilico tra ragione e sentimento.
La terza, invece, è mossa da un’inquietudine costante: non sa fermarsi, vuole conoscere e attraversare il mondo.
«In ognuna di loro c’è una parte di noi – raccontano – e scriverle ci ha permesso di esplorare aspetti del nostro carattere che non avevamo ancora compreso del tutto».
L’acqua come protagonista
Elemento vivo e centrale, l’acqua è insieme scenario e personaggio. Rappresenta la memoria, la trasformazione, la necessità di preservare ciò che ci tiene in vita.
«Oltre alla comunità, volevamo affrontare anche il tema ambientale: l’importanza di proteggere le risorse idriche e l’equilibrio naturale», sottolineano.
Dalla Sicilia al mondo
Lo spettacolo è nato a Bisacquino, in provincia di Palermo, in occasione del festival Corti di Arte. Proprio il nome del paese, legato etimologicamente all’acqua (“bis-acqua”, due volte acqua), ha ispirato la creazione.
Le tre artiste hanno unito le loro radici – geografiche, umane e teatrali – per costruire una storia che parla di sorellanza e appartenenza.
Un lavoro corale
Scrivere e interpretare a tre voci ha richiesto sintonia e confronto: «Il dialogo tra noi è stato la chiave. Ognuna scriveva per il proprio personaggio, ma le relazioni sono nate nei momenti di scrittura condivisa, dove ci si correggeva, ci si sosteneva e ci si provocava».
Il messaggio
Se dovessero riassumere Alla Fonte in una parola, le tre protagoniste scelgono:
- Protezione, per Mariangela Sagona – «dell’essere umano e dell’ambiente»;
- Evoluzione, per Fabiola Arculeo – «come l’acqua, anche l’uomo è in continuo cambiamento»;
- Comunità, per Silvia Di Giovanna – «perché l’amore e la crescita non sono mai individuali».
Uno sguardo al futuro
Lo spettacolo continua a crescere e a toccare pubblici diversi. «Il nostro sogno – concludono – è che chi esce da teatro porti con sé una riflessione: che la soluzione non è restare soli, ma riscoprirsi parte di un tutto».
