Lana Del Rey incanta Milano oltre 67 mila persone a seguire la diva americana. Un fenomeno mondiale quello del dream pop, forse proprio inventato da lei.
Lana Del Rey incanta?
La cantautrice americana sul palco degli I-Days suona il suo repertorio fatto di malinconia e cinema hollywoodiano anni ‘50 con hit come: ‘Summertime sadness’ e ‘Video Games. Lana Del Rey è una diva fuori dal tempo. Appare evidente all’Ippodromo La Maura, a Milano. La pioniera dell’Hollywood sadcore, con i suoi ritmi lenti e ipnotici e testi malinconici, parla di ‘beauty queen’ che perdono la testa per ribelli senza una causa e scie chimiche nei cieli sopra gli esclusivi country club della Valley. Una visione nostalgica del poeta maledetto e dell’esclusività che si respira in certi club, che poi non sono così tanto esclusivi. Alcune volte, sembra una liceale che ha sposato il solito americano della società bene, il grido di quelle donne che furono recluse in un finto perbenismo. È amata da boomer e millennial, Lana. C’è chi l’anno scorso è andato fino in Versilia ad ammirarla.
Lana
C’è chi invece se la ritrova davanti per la prima volta. Forse non è un caso che l’artista statunitense, reduce dal successo del Coachella (il festival musicale californiano più trendy del mondo, adorato dalle star e dal jet set internazionale), dove si è esibita in tandem con Billie Eilish, e del Primavera Sound, abbia scelto il palco milanese per la sua unica data in Italia. Gli organizzatori lo hanno annunciato come il suo più grande concerto tenuto nel nostro Paese e gli spazi enormi dell’Ippodromo La Maura ne sono la dimostrazione.